Maria Rosa Pantè - 28-04-2010
Quando, anni fa, feci l'esame per entrare di ruolo come insegnante di italiano, greco e latino, mi ero laureata da neanche un anno. Ricordo quell'esame come un incubo: avrei dovuto conoscere alla perfezione letteratura italiana, greca, latina, storia e geografia e avere qualche nozione di didattica e di legislazione della scuola. Dopo gli scritti toccò agli orali. Nessuno, a dire il vero, mi chiese chissà che di legislazione della scuola, ma quando si trattò di letteratura italiana e di Dante, ricordo che il presidente della commissione aprì a caso l'inferno, per mia fortuna su un passo ch'io conoscevo bene.
Fu un incubo, ma a 25 anni ero già abilitata e insegnante di ruolo. Nessuno mi chiese da dove venissi, si valutarono le mie conoscenze sulle mie materie specifiche.
Se però mi presentassi in un prossimo futuro a un concorso per entrare di ruolo e insegnare, mi troverei ancor più in difficoltà.
Fu un incubo, ma a 25 anni ero già abilitata e insegnante di ruolo. Nessuno mi chiese da dove venissi, si valutarono le mie conoscenze sulle mie materie specifiche.
Se però mi presentassi in un prossimo futuro a un concorso per entrare di ruolo e insegnare, mi troverei ancor più in difficoltà.